Visitare Venezia in un giorno è possibile e alla portata di tutti. Qualche mese fa ho voluto creare un percorso diverso che mi portasse, oltre che nei punti più famosi, anche in altri luoghi più particolari. E in più volevo aggiungere la visita a Burano con le sue casette colorate.
Ne è venuto fuori un tour di una giornata davvero molto carino che voglio consigliarvi.
COME ARRIVARE FACILEMENTE A VENEZIA
A mio parere, il mezzo migliore per raggiungere Venezia è il treno. La stazione di Venezia Santa Lucia è raggiunta anche dall’alta velocità, quindi è comodissimo arrivare da tutto il nord e il centro Italia.
Noi abbiamo viaggiato a poco prezzo da Bologna, scegliendo un treno regionale che ha impiegato 1 ora circa.
Per chi volesse arrivare in auto, di fianco alla stazione di Venezia Santa Lucia esiste un parcheggio chiamato “Tronchetto Parking” che però è spesso preso d’assalto dai turisti. Provate a prenotare, per essere sicuri di non trovarlo pieno.
L’aeroporto Marco Polo di Venezia ha numerosi collegamenti con le principali città italiane ed europee. Per arrivare in città potete scegliere il servizio di autobus, che però vi obbligherà a camminare per una mezz’oretta, o abbinarlo ai servizi di trasporto acqueo pubblici Alilaguna. In alternativa potete prenotare un transfer privato per raggiungere comodamente la zona della città di vostro interesse.
COSA VEDERE A VENEZIA IN UN GIORNO
Confesso che con Venezia ho un rapporto di amore e odio.
Riconosco la sua bellezza: quei palazzi incastonati nell’acqua, le romantiche gondole che sfiorano i ponti e le piazzette che si nascondono dietro ogni piccolo vicolo. Ma allo stesso tempo Venezia per me è sempre stata sinonimo di caos, costi esorbitanti e trappole acchiappa turisti! E di piccioni… (ma quanti ce ne sono?!).
Ho voluto darle l’ennesima possibilità, scegliendo un percorso a piedi un po’ diverso da quelli solitamente consigliati dalle guide.
Così ho potuto scoprire una Venezia nascosta, diversa ma soprattutto autentica, che mi ha fatto decisamente ricredere.
Eccomi allora a raccontare come visitare Venezia in un giorno, con questo giro a piedi che tocca le 10 cose da vedere assolutamente in città.
DALLA STAZIONE A CAMPO SANTA MARGHERITA
Il tour parte dall’esterno della stazione, che già regala una bellissima cartolina di Venezia: è il Canal Grande che ti da il benvenuto.
Incamminandosi verso destra si giunge al Ponte Costituzione, noto a tutti come il Ponte di Calatrava. Sinuoso e sottile, è stato progettato in acciaio e vetro per un minore impatto sull’ambiente circostante. Peccato che invece siano stati tanti gli impatti al suolo di malcapitati che per colpa dei gradini sfalsati sono atterrati rovinosamente a terra. Pensate che per un periodo venne anche istituito un presidio di ambulanza fisso al di là del Ponte. Insomma, occhio a dove mettete i piedi.
Arrivati a Piazzale Roma si costeggia il Rio Novo per arrivare all’intersezione caratteristica di Ponte Tre Ponti, passaggio obbligato per raggiungere Campo Santa Margherita.
Quest’ultimo è uno dei luoghi preferiti per i ritrovi serali dai ragazzi che frequentano l’Università Ca’ Foscari. Prende il nome dalla chiesa di Santa Margherita, oggi sconsacrata, ed ha un’ampiezza importante rispetto agli altri in città, ottenuta attraverso demolizioni risalenti a metà dell’800 per ragioni di igiene pubblica.
VERSO IL PONTE DELL’ACCADEMIA
Continuando, il giro di Venezia vira in direzione Ponte dei Pugni, poco interessante architettonicamente, ma con una storia importante alle spalle. Qui, sin dall’antichità, si svolgeva una particolare sfida che contrapponeva, proprio a suon di pugni, i rappresentanti di due fazioni distinte: i Castellani e i Nicolotti. Rispettivamente essi rappresentavano due sestieri, che a Venezia corrispondono ai quartieri, e la lotta terminava sempre con l’arrivo della gendarmeria.
Dichiarata illecita dal 1700 questa pratica è ricordata dalle impronte dei piedi sulla pietra arenaria, che si possono ancora vedere sul ponte.
Proseguendo lungo la Fondamenta Toletta, e poi passando il Ponte de le Maravegie, si giunge ad uno dei passaggi più particolari sul Canal Grande: il Ponte dell’Accademia.
Risalente al 1933, è costruito in metallo e legno e proprio per questo motivo necessita di continua manutenzione. Bellissimo il panorama dal punto centrale dell’arco: lo sbocco del Canal Grande sulla laguna di Venezia, con la cupola di Santa Maria della Salute e gli splendidi palazzi antichi.
LO SPLENDIDO TEATRO LA FENICE
Seguendo Campiello S. Vidal si giunge a Campo S.Stefano, già nel sestiere di S. Marco, forse il più ampio di tutta Venezia.
Girando a destra in Calle dello Spezier ci si sente persi tra le viuzze e i vicoli strettissimi. Noi abbiamo più volte sbagliato strada, ma perdersi è stato più piacevole che seguire la strada segnata. In ogni caso vi consiglio di seguire Fondamenta Malvasia prima e Fondamenta Fenice poi, per ritrovarsi così sul retro del teatro La Fenice, l’ingresso riservato a chi arriva in barca.
E’ una zona poco battuta, visto che i turisti preferiscono arrivare direttamente davanti al teatro, ma a me è parsa davvero molto carina: un punto di vista più intimo del teatro.
LA VISITA DELL’INTERNO DELLA FENICE
Il teatro La Fenice è a dir poco meraviglioso. Visitarlo costa 11 euro ed è compresa l’audioguida: posso assicurarvi che ne vale davvero la pena!
Visitare Venezia e non includere l’ingresso alla Fenice è un vero peccato, soprattutto data la triste storia che ha accompagnato questa struttura nei secoli.
Il vero nome, deciso già nel 1792 anno della prima inaugurazione, è sempre stato Gran Teatro La Fenice. E proprio come l’uccello mitologico, questo meraviglioso teatro bruciò per ben due volte, rinascendo ancor più magnifico dalle sue ceneri.
Il primo incendio risale al 1836 e fu causato accidentalmente da una stufa difettosa, mentre il secondo, purtroppo di origine dolosa, è più recente e avvenne nel 1996. Forse alcuni di voi si ricorderanno delle immagini che passavano al telegiornale.
La Fenice venne ricostruito tenendo fede alla struttura antica: la zona del foyer ampia, già di per sé spettacolare, fa da ingresso alla sala principale con quattro ordini di palchi e decorazioni in puro stile impero, tipiche dell’epoca napoleonica.
Qui nell’800 hanno avuto luogo le prime mondiali di opere immense: nomi come Bellini, Donizetti, Giuseppe Verdi e Rossini hanno diretto su questo palco. Ma anche nel 900 il teatro ha ospitato grandissimi direttori artistici e opere grandiose di Stravinskji, Prokofiev e Guarnieri.
Oggi il teatro ospita, ogni anno dal 2004, il tradizionale Concerto di Capodanno.
VERSO SAN MARCO
La visita di Venezia a piedi continua percorrendo Calle Larga XXII Marzo, forse la via più alla moda di tutta la laguna. Piena di negozi e grandi firme è molto ampia rispetto alle sorelle vicine. Seguendola si arriva diretti in Piazza San Marco.
L’ingresso al cosiddetto Salotto d’Europa, così è chiamata la Piazza più famosa di Venezia, avviene passando sotto al porticato che la circonda. E’ l’unico spazio aperto ad essere denominato così, forse per distinguerlo dagli altri più piccoli tradizionalmente chiamati Campi.
Camminando sotto ai quegli archi si giunge al Cafè Florian, rinomatissimo bar neobarocco risalente al 700. Sconsigliatissimo sedersi per consumare, dati i prezzi esorbitanti, ma vi consiglio di entrarci per ammirare le stupende strutture interne.
LA BASILICA DI SAN MARCO CON IL CAMPANILE ED IL PONTE DEI SOSPIRI
La Basilica di San Marco è un regalo per gli occhi. Viene soprannominata la Chiesa d’Oro, per il tesoro di San Marco custodito all’interno, ma anche per l’immagine stupenda regalata dal bianco dei marmi a contrasto con i particolari in oro.
Per visitarla è conveniente organizzarsi in anticipo con biglietti per una visita guidata senza coda, altrimenti l’attesa potrebbe rivelarsi molto lunga.
A fianco della Basilica il campanile di San Marco, ricostruito dopo il crollo del 1902 alla maniera “dov’era e com’era”, è uno dei monumenti più amati dagli abitanti di Venezia. E’ possibile salire ed ammirare la Laguna dall’alto.
La bellezza di Piazza San Marco è certamente da attribuire anche alla parte che sbuca diretta sulle acque della laguna. Le gondole attraccate ai pali in legno, i vaporetti che attraversano le acque e l’Isola della Giudecca proprio di fronte, sono un vero spettacolo romantico.
Girando a sinistra è possibile percorrere tutta la Riva degli Schiavoni che, passando sul Ponte della Paglia, porta i turisti ad ammirare il Ponte dei Sospiri. Venne chiamato così perché corrispondeva all’accesso diretto alle prigioni del Palazzo Ducale: qui i condannati vedevano per l’ultima volta la luce del sole. Non c’è altro punto della città in cui è possibile osservarlo.
LA LIBRERIA ACQUA ALTA
Dopo il passaggio obbligato alla Piazza più elegante del mondo, decidiamo di modificare il nostro tour dirigendoci verso nord per visitare un luogo che mi ero sempre ripromessa di vedere prima o poi. Così, passando per Campo S. Zaccaria e poi in zona Maria Formosa, giungiamo alla Calle Lunga Maria Formosa che in un piccolo anfratto nasconde una vera chicca: la Libreria Acqua Alta.
Diventata famosa anche grazie ad Instagram, oggi è un luogo frequentatissimo da chi vuole scattare foto iconiche. Si entra come in un vicolo coperto, dove i libri giacciono disordinati all’interno di mobili e scaffali, altri compaiono su sedie dipinte, impilati alla meglio e persino dentro un gozzo recuperato. Girando qua e là si fatica a trovare una logica alla disposizione della biblioteca ma ci si innamora del suo sapore bohemien, che abilmente convive con l’atmosfera veneziana. Una poltroncina davanti alla finestra sull’acqua invita a sedersi e godersi un attimo di pace, mentre le scale fatte di libri permettono di affacciarsi da un’altra prospettiva per osservare il rio Della Tetta.
Lasciando la libreria, è proprio da calle Tetta che raggiungiamo il Campo Ss. Giovanni e Paolo, dove si erge l’omonima basilica, e dal cui ponte si entra nel sestiere Cannaregio. Qui si può ammirare la vita del vero veneziano, fuori dai soliti circuiti turistici, con una moltitudine di viuzze che alternativamente portano verso Fondamenta Nove, il punto di partenza dei traghetti che portano alle isole.
BURANO: IL BORGO COLORATO
Se Murano è famosa per la lavorazione del vero, Burano è l’isoletta gemella nota a tutti per le casette a due o tre piani, tutte colorate ed affacciate sui corsi d’acqua che l’attraversano. Per girare lungo le sue stradine dovete calcolare al massimo una visita di un’oretta, anche se vi consiglio di prendervela comoda per godere della pace e della tranquillità che si respira qui.
COME ARRIVARE E COSA VEDERE A BURANO
Il tragitto in vaporetto dura circa 40 minuti, in quanto l’isoletta è più lontana di Murano. Noi abbiamo, quasi per caso, fatto coincidere il ritorno con l’ora del tramonto e devo dire che solcare le acque con il sole che si specchia sulla laguna è davvero molto romantico. I biglietti si fanno direttamente al chioschetto vicino alla fermata del vaporetto, validi per andata e ritorno, ma vi consiglio di utilizzare la tessera giornaliera che comprende tutti i trasporti in laguna e vi fa risparmiare un bel po’.
Burano vi accoglierà con le sue caratteristiche casine colorate. Ogni famiglia ha scelto il suo sgargiante colore, abbinandoci infissi in legno e piantine colorate. D’obbligo farsi qualche selfie tra i canali che ospitano barchette da pesca, naturalmente anch’esse coloratissime.
Burano è famosa anche per la lavorazione all’uncinetto ed infatti, oltre al fatto di girovagare tra le piccole calli, potete visitare il museo del Merletto ospitato in un palazzo dell’800. Per visitare invece una autentica fabbrica di merletti potete scegliere una delle visite guidate che comprende anche l’accesso e naturalmente la possibilità di portarsi a casa un ricordo a tema.