Da sempre la Route 66 è la regina delle strade da percorrere on the road: 3940 km da Chicago a Los Angeles, in cui osservare la vastità dei territori degli Stati Uniti, apprezzare i cambiamenti di paesaggio e vivere il sogno americano degli anni 50.
Percorrendola tutta si cambiano 8 stati e 3 fusi orari ma soprattutto si possono toccare con mano le icone del periodo di ascesa economica di metà 900: le insegne dei motel, i diner e le stazioni di servizio... tutto ormai in disuso ma simbolo di quell’America di Elvis Presley e di Marylin Monroe.
LA STORIA DELLA MOTHER ROAD
L’inaugurazione della Strada che diventerà la più famosa d’America risale al 1926 anche se all’epoca era ancora quasi interamente in terra battuta. Diventò ben presto un tratto trafficato, grazie anche al fatto di essere quasi totalmente pianeggiante e dunque più agevole per i mezzi pesanti, e ciò agevolò la corsa ai lavori di pavimentazione facendola diventare, già alla fine degli anni 30, la prima via completamente asfaltata negli States.
Negli anni la Route 66 incarnò il simbolo di rinascita americano: prima con gli esuli delle campagne colpite dalla crisi del Dust Bowl in Oklahoma, Texas e Kansas che la percorrevano per cercare fortuna verso ovest, poi con il traffico generato dai turisti che la utilizzavano per raggiungere le spiagge assolate della California.
Tutto questo passaggio permise alle attività commerciali lungo il percorso di crescere rapidamente. Nacquero i motel per ospitare i viaggiatori, i diner a tema per allietarli durante le lunghe tratte o i fast food per un servizio più veloce. Pensate che proprio grazie alla Us Highway 66 nacque il primo Mc Donald a San Bernardino.
Il declino iniziò poco dopo gli anni 50, quando il presidente Eisenhower firmò l’atto che sanciva l’aiuto federale per la creazione di una rete più efficiente di autostrade a percorrenza veloce. Iniziarono così i lavori anche sulla Mother Road, prima con l’allargamento a più corsie dei tracciati già esistenti, soprattutto in Illinois e Missouri, poi con la creazione di nuove Interstate parallele, a partire da Oklahoma e Texas. Quest’ultima decisione fu fatale a causa dello spostamento del traffico fuori dai centri abitati: ciò favorì la scorrevolezza del traffico ma tolse alle attività commerciali la possibilità di attirare turisti e viaggiatori di passaggio.
LA ROUTE 66 OGGI
La Route 66 cessò di esistere ufficialmente nel 1984, sostituita completamente dalle attuali Interstate che per larga parte la affiancano nel suo tracciato originale. Oggi, tranne per alcuni punti ancora conservati, percorrere la Mother Road significa utilizzare 5 Interstate diverse:
- la I-55 da Chicago a St. Louis in Illinois
- la I-44 da St Louis a Oklahoma City, lungo tutto il Missouri e l’Oklahoma
- la I-40, il tratto più lungo che tocca Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona fino a Barstow in California
- la I-15 fino a San Bernardino, alle porte di Los Angeles
- la I-10 fino a Santa Monica, il punto di fine che si trova sul pontile più bello di tutta la California
Lungo il percorso originale ancora esistente, la Route è costellata di insegne arrugginite, stazioni di servizio in disuso e numerosi negozi e ristoranti dismessi. Immaginare come fosse negli anni 50, all’epoca del suo periodo più splendente, può a volte essere difficile. Non è raro trovare vecchie cittadine fantasma, totalmente o parzialmente abbandonate proprio a causa del crollo improvviso del turismo di passaggio.
Allo stesso tempo nei punti più famosi alcuni hanno cercato di recuperare i ricordi dei tempi passati. Ci sono gas station restaurate con tantissimi oggetti legati al mondo dell’auto dagli anni 40 agli anni 70, ma anche diner che hanno resistito al passare del tempo e che mostrano come ci si sentiva a fermarsi per un boccone lungo la via. Neanche a dirlo, ovunque negozi di souvenir con memorabilia, vecchie targhe di automobili (che in America sono tutte diverse e da collezionare), insegne di officine e riferimenti a Elvis, forse il più suonato nelle radio delle auto che percorrevano la Mother Road.
CARTELLONISTICA UFFICIALE: COME TROVARE IL PERCORSO ORIGINALE DELLA MOTHER ROAD
Prima di percorrere la Route 66 è necessario conoscere i vari cartelli che troverete nel percorso, questo vi permetterà di capire velocemente se vi trovate lungo il percorso originale o sulle autostrade che lo hanno sostituito.
I cartelli che identificano la Route 66 originale sono tutti di colore marrone, spesso con la dicitura Historic Road e, sopra al 66, lo Stato in cui ci si trova. Nella maggior parte dei casi si tratta di strade a velocità moderata (30/40 mph corrispondenti ai nostri 50/70 kmh), con un asfalto non sempre perfetto e con tanti centri abitati in cui moderare ulteriormente la velocità.
Le Interstate Highways sono invece le moderne autostrade identificate dai cartelli su sfondo blu con la dicitura Interstate, il nome dello Stato in cui si trovano e il numero della autostrada. Agli svincoli si aggiunge il pannello integrativo West o East per segnalare verso quale direzione portano. Solitamente la velocità massima si aggira intorno alle 60/80 mph (80/130 kmh)
Foto di Patrick da Pixabay
ITINERARIO LUNGO LA ROUTE 66: LE TAPPE, DOVE FERMARSI E COSA NON PERDERE
Eccomi a parlare di tutti i punti più iconici e imperdibili lungo la US Highway 66, con le tappe consigliate per dormire e mangiare.
Premetto che nel mio percorso lungo la Mother Road ho deciso di fare una deviazione verso nord, una volta arrivata in Ariziona, per visitare lo Utah e i suoi parchi e ho dormito 2 notti a Las Vegas. A causa di questa scelta ho dovuto rinunciare a percorrer un breve pezzetto di Route in Arizona (da Holbrook a Winsolw) e un tratto un pochino più lungo in California (da Kingman a Barstow) che però avevo già percorso nel mio precedente viaggio negli States, quando ho visitato il meraviglioso Deserto del Mojave.
Leggi anche: NEVADA | Las Vegas: 5 motivi per cui dovresti inserirla nel tuo viaggio
ROUTE 66: DA CHICAGO (ILLINOIS) A ST. LOUIS (MISSOURI)
L’Historic Route 66 inizia a Chicago, all’angolo tra Adam St. e Michigan Av., proprio di fronte all’Art Institute of Chicago. Vi consiglio di recarvi sul luogo a piedi, perchè fermarsi con la macchina è praticamente impossibile visto che ci troviamo in pieno centro a pochissimi passi dal Loop.
Le fermate principali di questa prima tappa sono:
- Joliet, con i suoi richiami ai Blues Brothers
- Wilmington, per una foto con il Gemini Giant
- Dwight, per una sosta nella stazione di servizio Ambler’s Texaco originale restaurata
- Odell, con un’altra gas station
- Pontiac, con i suoi famosi murales
- Springfield, capitale dell’Illinois dove visitare il quartiere dedicato a Lincoln
- St. Louis, dove ammirare il famoso Gateway Arch
Dormire: abbiamo soggiornato appena fuori St. Louis nella cittadina di Washington in un Super8 Motel che però non ci tengo assolutamente a consigliare perchè è uno di quelli in cui ci siamo trovati peggio.
Se volete informazioni sugli standard degli hotel e motel negli Stati Uniti leggete questo articolo.
Mangiare: abbiamo pranzato in un locale dedicato alla Route 66 a Dwight molto carino, Old Route 66 Family Restaurant, proprio di fianco alla Gas Station.
ROUTE 66: DA ST. LOUIS (MISSOURI) A TULSA (OKLAHOMA) PASSANDO PER IL KANSAS
- Cuba, cittadina nota per i tanti murales dedicati alla Route 66
- Fanning, una fermata per la sedia a dondolo più grande al mondo con annesso negozio di souvenir
- Spencer, lungo la route originale al Gay Parita Sinclair per una gas station originale gestita dal simpatico Gary
- Carthage, per visitare la cittadina fantasma Red Oak II ricostruita dall’artista Lowell Davis
- Tri state marker, punto di confine dei tre stati Oklahoma, Kansas e Missouri
- Galena, entriamo per pochi Km in Kansas e ci fermiamo alla Gas Station Cars on the Route che ha dato spunto ai creatori dell’omonimo cartone animato ambientato proprio sulla Mother Road
Tulsa è la nostra fermata per la notte, la città non offre tantissimo se non la possibilità di visitare l’enorme Hard Rock Hotel che ospita anche un casinò. Peccato che all’interno lo store dedicato alla catena sia piccolo e con pochi articoli interessanti.
Normalmente questa tappa prevede l’arrivo a Oklahoma City, che si trova ad un’oretta da Tulsa. Noi abbiamo preferito dedicarle un’intera giornata e dunque trovate qui il post con tutto quello che offre questa città.
Dormire: abbiamo scelto il motel Hometown Inn & Suites, tranquillo e pulito. Ottimo rapporto qualità prezzo!
Mangiare: abbiamo scelto il The Lodge Eatery and Pub, un locale di fronte all’Hard Rock. Carino, tipico americano e con una buona scelta di birra.
ROUTE 66: DA OKLAHOMA CITY (OKLAHOMA) AD AMARILLO (TEXAS)
Prendiamo l‘Interstate 40 in direzione Texas per continuare il nostro percorso sulla Route 66. In questo tratto ci fermiamo a:
- Weatherford, piccola cittadina nota per il museo Stafford Air & Space dedicato al Generale Thomas Stafford, originario di questo paesino, pilota e astronauta di una delle missioni Apollo della NASA. Imperdibile se si ama lo spazio, gli aerei e le astronavi. Ve ne parlo meglio in questo post!
- Elk City, cittadina in puro stile western con memorabilia dedicati alla Mother Road
- Texola, cittadina fantasma sul vecchio percorso della Route abbandonata dopo la costruzione della parallela Interstate che ha allontanato il traffico e il turismo
- Groom, con la enorme croce alta quasi come un palazzo di 20 piani e la torre idrica pendente
- Volkswagen Slug Bug Ranch, un’installazione di maggioloni d’epoca piantati nel terreno e decorati da mille scritte di bombolette multicolor
Amarillo è la meta per la notte, già immersi nell’atmosfera texana delle steak house e dei ranch immensi. La cittadina non ha tantissime attrazioni, se non il vicino Cadillac Ranch che, simile al Bug Ranch, vede parecchie vecchie Cadillac piantate nel terreno e disegnate. Noi l’abbiamo dovuto saltare per motivi di tempo.
Dormire: abbiamo soggiornato nella catena My Place Hotel, senza infamia e senza lode, che è un pochino più curato e con stanze più grandi dei classici motel.
Mangiare: poco lontano dal nostro hotel abbiamo trovato una buona steak house chiamata Saltgrass, in puro western style con dell’ottima carne e un buon servizio. Una delle migliori che abbiamo trovato nel nostro viaggio.
ROUTE 66: DA AMARILLO (TEXAS) AD ALBUQUERQUE (NEW MEXICO)
La giornata inizia presto per una veloce deviazione sul percorso per visitare il Canyon Palo Duro, poco a sud di Amarillo. Il parco è perfetto per camminate, hiking e abbiamo visto tante persone del luogo entrare per passare la giornata immersi nella natura. E’ un canyon non troppo desertico e con tanti punti dove fermarsi per un pic-nic.
Ve ne parlo bene in questo post dedicato.
Riprendendo la I-40 verso ovest incontriamo altre tappe imperdibili:
- Adrian, punto di mezzo della Route dove fotografare il cartello che segna questa tappa importantissima per chi ha deciso di intraprendere questo viaggio
- Glenrio, punto di confine tra Texas e New Mexico
- Tucumcari, storica fermata della Route 66 con il celebre Blue Swallow Motel che mantiene l’insegna originale
Altra piccola deviazione, questa volta verso nord, per raggiungere Santa Fe, la capitale dei film western e dello Stato del Nuovo Messico. Una scelta azzeccata in quanto la cittadina sembra davvero un set di un film, è piena di negozi di souvenir anche di lusso (come stivali texani, giacche in vera pelle e gioielli indiani con pietre preziose), ha delle piccole corti dal sapore sudamericano imperdibili e una chiesetta con una scala leggendaria. Inoltre è considerata la città degli artisti e troverete tante gallerie d’arte e di sculture. Ve ne parlo meglio nel post dedicato.
Vi consiglio già di includerla nel vostro itinerario e, se potete, di fermarvi qui per la cena e per la notte. Noi purtroppo avevamo già l’hotel pagato ad Albuquerque, città più grande del New Mexico, sinceramente abbastanza bruttina.
Dormire: altro motel non degno di nota, questa volta non faceva parte di una catena ma vi lascio il nome solo perchè le recensioni su Booking non sono molto veritiere… San Mateo Inn ad Albuquerque, se potete evitatelo. Posizione, pulizia e confort da migliorare.
Mangiare: sulla scia della buona esperienza alla steak house di Amarillo abbiamo fatto il bis con un altro ristorante della catena Longhorn. Anche qui ci siamo trovati bene e i piatti sono molto abbondanti, anche se la location era meno a tema della precedente.
ROUTE 66: DA ALBUQUERQUE (NEW MEXICO) A FLAGSTAFF (ARIZONA)
Partiamo di buon’ora (sia per scappare dal motel che per la tanta strada da fare) perchè vogliamo raggiungere in fretta la meta fondamentale di oggi: la Petrified National Forest.
- Riserve Indiane, passiamo per Laguna Pueblo, Acoma Pueblo, prima di cominciare a salire per la catena montuosa che si stende poco dopo Albuquerque
- El Malpais, siamo in pieno territorio Navajo e queste alture sono piene di aree di sosta dove rifocillarsi e comprare souvenir in puro stile indiani d’America.
- Gallup, passiamo velocemente per non perdere troppo tempo da questa cittadina vicina alla riserva indiana Zuni
Entriamo in Arizona per dirigerci direttamente all’ingresso del Parco Nazionale della Petrified National Forest, l’unico davvero attraversato dalla Route 66. Del parco vi parlo nel post dedicato che trovate qui, ma è assolutamente d’obbligo fermarsi perchè è stata una visita incredibile! Contate almeno 3 ore per vederlo tutto con brevi soste nei vari view point.
Nel nostro on the road abbiamo deciso proprio di abbandonare qui la Route 66 e di salire verso nord per andare alla scoperta dei parchi nazionali di quella regione. Se volete conoscere quest’altra stupenda parte del nostro viaggio, cliccate qui per il post dedicato all’on the road in Arizona e Utah.
Prima di raggiungere Flagstaff ci fermiamo in un altro luogo davvero incredibile: il Meteor Crater di Winsolw. Si tratta di una voragine di oltre 1,5 km di diametro causata dall’impatto di un meteorite oltre 50.000 anni fa. E’ il più ben conservato al mondo e vale proprio la pena vederlo! Ve ne parlo in questo post dedicato.
Dormire: abbiamo scelto una catena nella quale ci siamo trovati sempre abbastanza bene, ha standard da hotel ma prezzi abbastanza abbordabili, sto parlando di La Quinta by Wyndham. Se vuoi saperne di più sugli hotel in America leggi il post dedicato.
Mangiare: come parecchie città del centro America anche qui abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcosa che non fosse un fast food. Abbiamo scelto un Pub irlandese, che sinceramente poco si avvicinava a quelli veri… niente di che e non me la sento di consigliarlo.
ROUTE 66: DA FLAGSTAFF (ARIZONA) A LAS VEGAS (NEVADA)
Altra deviazione dalla Route classica per andare alla scoperta della mitica Las Vegas. Per questa scelta abbiamo raggiunto Kingman e poi abbiamo preso la strada 93 verso il Nevada, rinunciando ad un tratto di strada abbastanza anonimo che giungeva fino a Barstow toccando il Mojave Desert (che avevamo già visto in passato).
Le tappe prima di arrivare a Vegas sono:
- Williams, piccola cittadina tutta dedicata alla Route con negozi di souvenir a tema, un diner tipico (dove abbiamo pranzato abbastanza bene) e persino una montagna russa!
- Seligman, con numerosi murales dedicati alla Route
- Kingman, con il Diner Mr. D’z che però non siamo riusciti a fotografare…
ROUTE 66: IN CALIFORNIA DA BARSTOW A SANTA MONICA
Ultimo tratto della Route, forse il meno interessante da un punto di vista paesaggistico e di memorabilia. Qui la modernità ha eliminato quasi ogni accenno alla Mother Road originale e dunque abbiamo guidato diretti verso la bellissima Los Angeles.
La fine della Route 66 si trova sul pontile più famoso della costa ovest degli Stati Uniti: il Pier di Santa Monica. Potete raggiungerlo solo a piedi, parcheggiando nell’ampio e costoso parcheggio sotto il molo.
Arrivare e toccare il cartello END è stato davvero emozionante!
Quasi 4000 km di Route (e altri 2500 km tra i territori di Utah e Nevada) hanno fatto di questo viaggio il più bel on the road che potevamo sognare!
QUANTO SI SPENDE PER UN ON THE ROAD SULLA ROUTE 66
Siamo nel 2022 e a causa del Covid e dell’aumento delle materie prime, abbiamo trovato un’America decisamente più costosa rispetto a 5 anni fa. Gli aumenti sono visibili non solo sulle spese relative al viaggio, come benzina, costo degli hotel e dei voli, ma anche sulle spese vive giornaliere come fast food, supermercati, ristoranti e perfino souvenir.
BENZINA: QUANTO COSTA IL PIENO IN AMERICA NEL 2022?
La benzina (solitamente le auto sono tutte Unleaded che corrisponde alla nostra benzina Verde) ad agosto 2022 andava da un costo minimo di circa 3,5 $ al gallone (circa 3,8 lt.) fuori dalle grandi città a cifre più che raddoppiate nei grandi centri urbani (6,5 $ a Chicago e fino a 7,5 $ a Los Angeles).
Noi con un SUV abbiamo percorso 6500 km con 480 lt. per una spesa totale di circa 550 $.
AUTO A NOLEGGIO NEGLI USA: QUANTO COSTA UN’AUTO PER UN ON THE ROAD NEL 2022?
L’auto a noleggio, un SUV per 20 gg. con formula kasko completa, secondo guidatore e drop off (se non sai cos’è il drop off leggi il nostro post: GUIDA AL NOLEGGIO AUTO IN VIAGGIO: tutto quello che c’è da sapere) è costata circa 1800 €. Il preventivo era ben più alto ma abbiamo provato a chiamare la compagnia per chiedere uno sconto e ci hanno concesso quasi un 20% in meno.
MANGIARE: QUANTO COSTA ANDARE AL RISTORANTE O FARE LA SPESA NEGLI STATI UNITI?
Nei ristoranti il prezzo per un piatto completo con una fetta di carne da 12 oz. (circa 3 etti) e un contorno va dai 25 ai 45 dollari, sempre a seconda della città in cui ci si trova. Mediamente i fast food hanno gli stessi prezzi dell’Italia, anche se la qualità e la pulizia non sono sempre all’altezza dei nostri standard.
I supermercati sono genericamente abbastanza costosi, anche se è possibile risparmiare per acqua e cibi confezionati nei Dollar Store (che equivalgono ai nostri discount). Se cercate cibo di marca però è necessario scegliere Target o Walmart che hanno costi più elevati. Per la verdura fresca di qualità nelle grandi città sono presenti market come Wholefood con cifre molto più alte di quelle a cui siamo abituati nei nostri mercati.
MOTEL O HOTEL: QUANTO COSTA UNA CAMERA D’ALBERGO IN AMERICA NEL 2022?
I motel di buon livello si aggirano intorno ai 100 $ a notte per una camera per due persone, gli hotel intorno ai 130/150 $. Le catene più low cost hanno sinceramente degli standard di pulizia e di confort davvero non accettabili…
QUANTO COSTA UN VOLO PER GLI STATI UNITI NEL 2022?
I voli per gli Stati Uniti sono aumentati rispetto agli scorsi anni. Noi avevamo da utilizzare un voucher British Airways quindi non abbiamo potuto fare marketing ma abbiamo speso circa 2000 € a/r per dure persone per un volo Bologna-Chicago e Los Angeles-Bologna con scalo in entrambi i casi a Londra.
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Ho percorso la route dal1 al 15 di settembre. Un viaggio meraviglioso, quasi 5000 km in totale libertà, senza vincoli e prenotazioni. Se avete bisogno di consigli e info non esitate a contattarmi.