Oggi vi parliamo di un percorso di trekking molto carino e alla portata di tutti, totalmente immerso nel verde dell’Appennino Tosco Emiliano: sto parlando dell’Orrido di Gea.
Non aspettatevi la grandiosità di altri Orridi più rinomati, come quello di Botri, l’Orrido di Gea è decisamente più modesto, ma il paesaggio è comunque incantevole (unica pecca i tubi che corrono lungo il fiume e che tolgono poesia ad una location altrimenti decisamente suggestiva).
IL PERCORSO PER L’ORRIDO DI GEA
DA DOVE INIZIA
Questo percorso inizia a Villa d’Aiano: piccola frazione a pochi minuti di auto da Castel d’Aiano, in provincia di Bologna. Ci troviamo a poco più di 50 km da Bologna e Modena e a un centinaio di chilometri da Firenze, nel bel mezzo dell’Appennino Tosco Emiliano.
PERCORSO CAI 400/3
Per raggiungere l’Orrido, potete decidere di lasciare l’auto nel centro di Villa d’Aiano e percorrere a piedi la silenziosa e ombreggiata via del Mingolino, seguendo il segnavia CAI 400/3 per poco più di 2 KM.
In alternativa, potete percorrere la via del Mingolino in auto fino al cartello con l’indicazione “Orrido di Gea”: dove potrete trovare parcheggio nello spiazzo adiacente.
Che arriviate in macchina o a piedi, è comunque importante, una volta raggiunta l’indicazione “Orrido di Gea” oltrepassare il ponte del rio Plesso. Prima del piccolo ponte, troverete infatti indicazioni sul percorso CAI 400/3 un po’ confuse: non entrate nel sentiero boscoso alla sinistra del ponte (quel percorso vi riporterebbe a Villa d’Aiano), ma proseguite per la strada asfaltata fino al Mulino del Paiarolo (questo nome è scritto su di un grande cartello a bordo strada: non potete sbagliare!).
Seguite le indicazioni per il sentiero 400/3 che inizia in questo punto a inerpicarsi tra alberi di castagno. In una quindicina di minuti sarete al Mulino di Gea, seguendo il segnavia CAI 456. Qui si trovano i resti di alcune case in sasso, diroccate, e alcune macine: un ponte, recentemente sistemato dalla Proloco di Villa d’Aiano, vi condurrà sull’altra sponda.
A questo punto vi consigliamo di seguire il sentiero che costeggia il fiume: proseguendo dovrete arrampicarvi su una roccia (non molto alta ma è necessario indossare un abbigliamento idoneo: scarpe da trekking e pantaloni lunghi!) e guadare in alcuni punti il fiume, ma in una decina di minuti arriverete in un luogo davvero incantevole, difficile da spiegare a parole: sarete arrivati all’Orrido di Gea e avrete la sensazione di essere stati catapultati in una fiaba!
IL RITORNO VERSO VILLA D’AIANO O IL SENTIERO CAI 456
Una volta raggiunto l’Orrido, dopo essersi goduti questo luogo incantato, è possibile tornare indietro ripercorrendo i propri passi fino a Villa d’Aiano e concludendo il giro in un paio d’ore scarse di camminata, assolutamente alla portata di tutti. Alcuni tratti sono in salita, ma si tratta di pendii dolci e non faticosi.
Se poi foste arrivati in auto fino al cartello indicante l’Orrido di Gea, la camminata sarebbe ancora più breve!
I più allenati possono invece proseguire per il sentiero CAI 456: tornate al Mulino di Gea e seguite il segnavia 456. Il sentiero si inerpica con una ripida salita seguendo quella che un tempo era una mulattiera utilizzata dai contadini per trasportare quanto necessario avanti e indietro dal mulino. Arriverete così in località Marsili. Da qui il rientro a Villa d’Aiano, tutto in discesa, è piuttosto rapido.
Per percorrere l’intero percorso sono necessarie all’incirca 3 ore. Considerate che anche questo percorso è contrassegnato dal CAI come Turistico: significa che è un percorso non impegnativo dal punto di vista fisico.
TREKKING ALL’ORRIDO DI GEA: CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
Come già detto, il percorso per raggiungere l’Orrido è davvero facile. Per risalire il Rio è però molto importante essere vestiti correttamente, consigliamo scarponcini da trekking e pantaloni lunghi, e di prestare attenzione.
La difficoltà aumenta se deciderete di effettuare il giro ad anello, seguendo il segnavia CAI 456.
ALTITUDINE, DURATA E LUNGHEZZA DEL PERCORSO
Il punto di partenza, Villa d’Aiano, si trova ad un’altitudine di circa 560m.
I parametri cambiano a seconda del percorso che si sceglie:
- se scegliete il giro ad anello (percorso CAI 456) la marcia avrà una durata di circa 3 ore, il dislivello sarà di circa 700 metri per 8 km di lunghezza.
- se invece deciderete di tornare indietro ripercorrendo il sentiero CAI 400/3 il dislivello sarà davvero lieve, la lunghezza di poco più di 4 km per circa un’ora di camminata.
TIPOLOGIA DI PERCORSO E MANTENIMENTO DEI SENTIERI
Il luogo è sicuramente incantevole, peccato per i tubi che corrono lungo e dentro il fiume, che tolgono poesia ad un’ambientazione altrimenti molto suggestiva.
Si tratta di sentieri poco frequentati (per quanto abbiamo potuto vedere) e questo dal nostro punto di vista è naturalmente un vantaggio: avere il sentiero tutto per sé, a mio avviso è importantissimo! Unica pecca, i sentieri CAI non sono sempre segnati benissimo e potrebbe essere facile sbagliare.
PERCORSI DI TREKKING VICINI
L’Orrido di Gea, e il comune di Villa d’Aiano, si trovano a meno di 10 km dalle splendide Grotte di Labante: abbiamo parlato di loro in questo post. Se invece siete interessati ad altri percorsi di trekking facili nei boschi dell’Appennino Tosco Emiliano potete valutare quello alle Cascate del Dardagna, che noi abbiamo fatto in abbinamento alla salita al Corno alle Scale.