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Cara Irlanda,

ricordo bene quando decisi di prenotare il primo volo per raggiungerti.
Era inverno, mi sarei laureata un mese dopo, lasciandomi alle spalle anni di studi pesanti e poco interessanti. Io a te non ci avevo nemmeno pensato.
E’ stato Gabri che mi ha convinta. Lui che quel viaggio me lo voleva regalare perché me lo meritavo, diceva, ma forse anche perché se lo aspettava… Sapeva che mi avresti catturato il cuore, che la tua bellissima capitale mi avrebbe conquistata. Con il tuo popolo così cordiale e sempre sorridente, l’allegria dei pub ed il folklore degli elfi e folletti.

Naturalmente, aveva ragione.

Era un freddo cane. Ma era il vento a disturbarci di più. Entrava nelle pieghe del cappotto, gelava i capelli oltre che i pensieri.
Ci ha costretto più volte al giorno a rifugiarci dentro un pub ed è stato il regalo più bello che potessi farci. La musica, lo spirito di condivisione che ti fa sentire irlandese in un minuto, la birra… Tutto questo insieme, scaldava il cuore.

Stranamente quel che mi è rimasto più impresso di quei cinque giorni è stato il fiume Liffey che taglia la città. Non so per quale motivo… ci sono tante cose bellissime a Dublino, ma quella via d’acqua mi è entrata dentro.
L’avrei fotografato per ore, dalle prime luci della mattina al colore rosato del tramonto.

Poi è arrivato il viaggio, quello vero, che mi ha fatto innamorare definitivamente di te cara Irlanda.

Il ring of Kerry con le sue verdissime scogliere a picco sul mare, talmente emozionanti da farmi esclamare più volte: “io qui ci voglio vivere!!”.
(Non credere che fosse tanto per dire… Stiamo già pensando di organizzare un periodo dedicato al tuo meraviglioso sud. Non ci è mica bastato vedere una sola volta le contee di Cork e Killarney).

Vabbè, le Cliff of Moher piacciono a chiunque. Ma solo tu ed io sappiamo cosa ho urlato su quel frastuono di onde che cercano di sferzarti e di colpirti.
Le tue scogliere resistono da secoli e questa tua forza mi ha dato coraggio. Tu combatti, io combatto.

Ricordi quanto mi sono emozionata nel vedere quella parata nel Donegal?
Un inno alla patria che mi ha coinvolto fortemente, manco fossi una donna d’Irlanda anche io.
Forse per sentirci appartenenti ad un luogo non è necessario possederne la nazionalità… forse basta condividere lo stesso fuoco di passione e orgoglio.

I’m proud to be Irish“.

Quante volte l’ho ripetuto quando sono entrata a Londonderry? Un territorio che non ti appartiene più e che si è trasformato dalla sua essenza primitiva. Pensi spesso: “ma dov’è finita quell’atmosfera? Dov’è finito lo spirito irlandese?”.
L’Irlanda del Nord è così. Ti immerge nella freddezza e nella rassegnazione inglese tanto da fare apparire anche le sue bellezze meno affascinanti.

Ricordo che nel periodo al Nord ci ha raggiunti la pioggia. Non è strano, dirai, dopotutto sei una regione piovosa. Però ci avevi regalato sempre il sole, con i  prati verdi scintillanti e le bianche onde luminose sul mare scuro.
I colori più tristi li hai lasciati solo per quella zona che, a mio parere, non ti rappresenta più.

Non mi bastava ancora, ho voluto rivederti anche pochi mesi fa.
Sempre Dublino, sempre il tuo cuore pulsante.

Ho voluto farti conoscere le persone da me più amate, cara Irlanda. Ero felice ma agitata, come quando si presenta un nuovo amico alla compagnia, sperando che possa essere accettato e ben voluto.
Non so se sia stato così. Credo tu abbia fatto buona impressione ma… la realtà è che appena ti ho rivista tutte queste domande avevano perso d’importanza.
Ero di nuovo con te e questo mi bastava.

Mi manchi, già adesso. Non ti vedo da soli tre mesi e vorrei già poter ritornare.
Sono fortunata, il mio lui ti ama forse più di me.
Lo devo ringraziare. Se non fosse stato per lui, non ti avrei mai conosciuta.

A presto…

Author

Bolognese doc, amante della musica rock, gattara da tutta la vita e innamorata del mare in tutte le sue forme. Dopotutto sono un segno d'acqua e come tale combatto da sempre tra il desiderio di scoprire il mondo e il bisogno di stabilità. Mete preferite? Gli Stati Uniti e il Nord Europa. Rigorosamente on the road.

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