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Con grande piacere vi do il benvenuto nella nuova rubrica dedicata ai viaggi e alla letteratura.

Io sono Laura e nel mio blog, “Il taccuino di Laura”, mi occupo di recensire i libri che ho letto, cercando al contempo di dare consigli e stimolare spunti di riflessione.

Quando Giulia mi ha proposto di collaborare, sono stata ben felice di trovare un punto di contatto tra il leggere e il viaggiare, le mie due più grandi passioni. Colgo quindi l’occasione per ringraziare Giulia e Giorgia per avermi dedicato uno spazio all’interno del loro bellissimo progetto, La Doppia G Blog.

ESMAHAN AYKOL: QUATTRO ROMANZI AMBIENTATI AD ISTANBUL

La prima tappa del nostro itinerario letterario parte da una città che ho amato in modo particolare e di cui Giorgia ha parlato recentemente in un suo interessante post: Istanbul.

Ci accompagna alla scoperta della metropoli turca, divisa geograficamente e culturalmente tra Oriente ed Occidente, la scrittrice Esmahan Aykol.
Nei quattro romanzi della serie che vedono protagonista la libraia-detective Kati Hirschel, la Aykol ci conduce attraverso i vicoli della vecchia Istanbul e dentro le case e le vite dei suoi abitanti, di cui descrive, non senza un pizzico di ironia, i vizi e le virtù. Ciò che ne emerge è un ritratto colorito e abbastanza fedele della società stambuliota.

LA PROTAGONISTA KATI

Donna energica e indipendente, esperta in relazioni amorose sconclusionate, Kati è proprietaria di una libreria specializzata in libri gialli e adora il suo lavoro.

“Come le è venuta questa idea”, mi domandano alle volte i clienti. Personalmente non ci vedo niente di strano. E’ normale che uno voglia occuparsi di ciò che ama. E io amo alla follia i gialli.
( “Divorzio alla turca”)

Nata a Istanbul da genitori tedeschi con passaporto turco ( il padre era un rinomato giurista ebreo, fuggito in Turchia nel 1941), la protagonista sceglie di stabilirsi di nuovo sulle sponde del Bosforo, dopo gli anni trascorsi a Berlino. Nelle origini di Kati Hirschel, ritroviamo alcuni elementi ispirati alla biografia dell’autrice (la Aykol ha origini straniere: è nata a Edirne nel 1970 da una famiglia bulgaro macedone; padre era un esperto di diritto ebraico e la madre insegnava turco. Esmahan si è poi trasferita in Germania, compiendo un percorso inverso rispetto a quello di Kati).

LE INDAGINI DI KATI: UNA MODERNA MISS MARPLE

Coadiuvata da una serie di personaggi di contorno, dagli aiutanti Pelin e Fofo, che le danno una mano in negozio, alla migliore amica Lale, al commissario ed amante respinto Batuhan, Kati veste i panni di una moderna Miss Marple, indagando, tra una messa in piega e una tazza di tè, sui vari casi di omicidio, nei quali rimane “casualmente coinvolta”.

Nonostante i temi toccati siano scottanti e di grande attualità, si parla ad esempio della speculazione edilizia e dell’inquinamento ambientale in Turchia, ritengo che in alcuni punti ci si dilunghi troppo sulle avventure sentimentali della protagonista, togliendo spazio alla trama, che spesso parte in modo interessante, ma perde di incisività con il procedere dei capitoli.
Ciononostante i libri della serie sono piuttosto piacevoli, specialmente per gli scorci che offrono sulla quotidianità cittadina. L’ambientazione della serie è il distretto europeo di Beyouglu, situato nell’area del Corno d’Oro; il quartiere di Kuledibi, nei pressi della torre di Galata, è il fulcro principale delle azioni, essendo il luogo dove si trova la libreria di Kati.

Lunedì mattina, andando al negozio esaminai gli edifici lungo la strada con un occhio da compratrice. Non mi ero mai chiesta sul serio in che periodo fossero state costruite quelle splendide case né chi ci avesse abitato nel corso del tempo. Kuledibi è un quartiere cosmopolita, ma non ne so molto. Fino agli anni Cinquanta vivevano nella zona gli ebrei della piccola borghesia. Dopo la creazione dello stato di Israele la maggior parte di loro abbandonò la Turchia e le case furono occupate da contadini provenienti dall’Anatolia. In seguito anche gli ebrei che erano rimasti lasciarono Kuledibi e si stanziarono in altre zone di Istanbul. E’ rimasto ben poco dei vecchi abitanti del quartiere.Oltre a Neve Slalom, la sinagoga più importate di Istanbul, ci sono un’altra sinagoga più piccola e più bella e una macelleria che vende carne kasher. E poi, naturalmente, negozi e appartamenti “senza proprietario”, di cui prima ignoravo l’esistenza. Oggi a Kuledibi vivono sopratutto povere famiglie di immigrati anatolici con tanati figli. Di giorno ci sono numerosi grossisti di lampade e apparecchi elettrici. Da qualche anno, però, è visibile un cambiamento. Molte case sono state vendute e sistemate; a poco a poco il quartiere si sta trasformando. Fino a poco tempo fa, la mia libreria era l’unico negozio di Kuledibi che non vendesse lampade , ma ultimamente hanno aperto bar, pub, ristoranti e addirittura alberghi di lusso. C’è un bar de tapas – gestito da una vera spagnola- che una volta al mese offre la paella. E un locale jazz per gli intellettuali” (Appartamento a Istanbul).

LA TURCHIA VISTA DALLA SCRITTRICE AYKOL

Aykol ci regala anche alcune divertenti descrizioni delle abitudini tipiche dei turchi, come l’uso massiccio del telefono o la guida spericolata dei tassisti.

“A Istanbul i pettegolezzi si diffondono in modo così capillare che i fatti tuoi li sanno praticamente tutti. Una persona in più o in meno non fa differenza, certo, in una città così grande non è facile tenersi aggiornati. per questo, ovunque si trovino -per strada, al lavoro, a tavola con la fidanzata, al cinema o a teatro- , i turchi parlano sempre al cellulare. Secondo me Graham Bell era di origine turca. E’ impossibile che questa gente non abbia nulla a che fare con l’invenzione del telefono”
(Hotel Bosforo, 199).

“L’autista del mio taxi era peggio dei pedoni. I tassisti sono tutti fuori di testa. All’inizio alcuni sono solo mezzi matti, ma dopo aver guidato per più di un anno in una città come Istanbul anche i più normali impazziscono”
(Appartamento a Istanbul).

ISTANBUL VISTA DA AYKOL E KATI

Sebbene la scrittrice non risparmi di descrivere gli aspetti negativi della Turchia (primo fra tutti l’alto tasso di corruzione) dai romanzi della serie emerge una città meravigliosa e pulsante, con tanti segreti da scoprire, che solo chi la conosce bene può svelare. Mi è piaciuto osservare come il personaggio di Kati, tedesca per nascita e stambuliota per scelta, sia in grado di muoversi in sintonia con il ritmo vivace, ma caotico della città. Kati Hirschel sembra adattarsi perfettamente ad Istanbul e ai suoi rituali, come dimostrano gli incontri di sabato mattina con il vicino Yilmaz.

Il sabato io e il mio caro amico e vicino Yilmaz ci sediamo all’aperto, nel giardino della nostra sala da tè, e tendiamo agguati ai passanti. Yillmaz è basso , grasso e calvo. Ha circa cinquant’anni e lavora nel campo della pubblicità. E’ uomo eccezionale! Conosce tutti ed è sempre aggiornatissimo. A me racconta tutto quello che sa degli altri e agli altri racconta tutto quello che sa di me, per questo Yilmaz è uno dei miei migliori amici. Al sabato io e lui prendiamo sfogliatine e biscotti dal fornaio, compriamo i giornali nel negozio accanto e ci sistemiamo in giardino. Questo verso le dieci di mattina. Davanti a noi sfilano gli abitanti di Chingair. Alcuni cadono nella rete e si siedono al nostro tavolo, altri sono più cauti e proseguono per la loro strada. Quando ci stufiamo di spettegolare, e se non danno neanche un bel film, ce ne torniamo a casa. Ognuno ha un suo compito: Yilmaz pensa ai giornali, io alle cibarie.

LE USANZE TURCHE NEI LIBRI DI AYKOL

Parallelamente si osserva, da parte dell’autrice, una posizione fortemente critica nei confronti della mentalità tedesca. Critica che, come nel caso dei commenti sulle usanze turche, rischia talvolta di sfiorare lo stereotipo.

Le indagini, così come le riflessioni sulle due diverse culture si alternano alle fin troppo frequenti descrizioni della routine dalla protagonista, come l’applicazione delle creme di bellezza o i piatti ordinati al ristorante, tra cui le polpette, il doener kebab di salsiccia (“la nuova invenzione culinaria dei turchi”) o i simet, ciambelline con i semi di sesamo cotte al forno.

Ricordo ancora, le deliziose e ipercaloriche specialità, che ho assaggiato durante il mio soggiorno in Turchia. Purtroppo non credo che riuscirò a tornare Istanbul in tempi brevi (anche se è in progetto) e in un certo senso ho paura di trovarla molto cambiata da allora (il 2005), data l’ondata conservatrice che sta travolgendo il paese sotto la guida di Erdogan.
In questo senso, ho apprezzato i libri di Esmahan Aykol perché grazie ad essi ho rivisto la città, attraverso gli occhi di due donne che la conoscono bene, una scrittrice e il suo personaggio.

Consiglio la serie di Kati Hirschel sia a chi ha già visitato Istanbul, per riassaporarne l’atmosfera, sia a chi intende organizzare un viaggio in questa splendida metropoli e desidera farsene un’idea.

Arrivederci al prossimo articolo.

Scheda del libro

  • Autrice: Esmahan Aykol
  • Lingua originale: tedesco
  • Titoli della serie:
    “Hotel Bosforo”(2003),
    ”Appartamento a Istanbul”(2004),
    “Divorzio alla turca (2008)”,
    “Tango a Istanbul”(2014)
  • Edizione italiana: Selleria

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