Oggi vi parliamo di una splendida meta sull’appennino Tosco Emiliano, consigliata per trascorrere una giornata immersi nella natura, in un contesto davvero incantevole: le grotte e la cascata di Labante.
Si tratta di un luogo davvero suggestivo: sarà il colore delle grotte, che vira dal verde della vegetazione che le ricopre, al rossiccio e al rosa, sarà il corso d’acqua che le sormonta e che crea una suggestiva cascata e pozze d’acqua limpida, sarà il contesto naturalistico e incontaminato in cui questo luogo è inserito. Insomma, tutto concorre a fare di Labante un luogo perfetto per staccare un po’ dal caos cittadino e dallo stress delle giornate lavorative!
COME ARRIVARE ALLA CASCATA E ALLE GROTTE
Questo luogo magico si trova nei pressi della località di San Cristoforo di Labante, nella Valle dell’Aneva, nel comune di Castel D’Aiano. Siamo nel cuore dell’Appennino Bolognese a 50km da Bologna.
Ma le Grotte di Labante non sono scomode neanche se venite da Modena o da Prato: i chilometri salgono a 90 in entrambi i casi, ma in un’ora e mezza la destinazione sarà raggiunta!
COSA VEDERE A LABANTE
LE GROTTE
Quella di Labante è la più grande grotta primaria nei travertini d’Italia. Con i suoi 54 metri di lunghezza e quasi 15 di altezza è molto probabilmente la grotta nei travertini più grande al mondo: pensate che di solito queste grotte hanno una lunghezza di 4 o 5 metri al massimo!
Sopra la grotta scorre un piccolo rivolo d’acqua, che crea una suggestiva cascata; ma la cosa più straordinaria è che questo piccolo ruscello è all’origine delle formazioni calcaree che originano la grotta stessa. Per un raro fenomeno carsico infatti l’acqua, ricca di carbonato e sali di calcio, non ha scavato la roccia bensì, nel corso dei secoli, ha depositato calcite e altre sostanze che hanno creato incrostazioni di calcare e concorso alla formazione dei travertini caratteristici della grotta di Labante. L’acqua, ricca di carbonato di calcio, ancora oggi lascia sedimenti sulle rocce esistenti, continuando così a modificare e ad allungare il profilo della roccia che vediamo.
Pensate che nel corso degli anni la roccia che sorregge la cascata è venuta man mano allungandosi, fino ad occupare la strada del sentiero CAI 166, obbligando l’amministrazione locale e il Cai Appennino Bolognese ad effettuare una variazione del percorso.
LA CASCATA
Abbiamo già avuto modo di comprenderlo: le Grotte di Labante si sono formate grazie al corso d’acqua che vi scorre alla sommità. Si tratta dell’acqua proveniente dalla sorgente di San Cristoforo.
La maggior parte dell’acqua di questa sorgente viene distribuita agli abitanti dei comuni adiacenti: Vergato e Castel D’aiano. L’acqua in eccesso dal serbatoio principale dell’acquedotto, che si trova vicino alla chiesa che sormonta la cascata e le grotte di Labante, sgorga lungo la roccia dando vita alla Cascata di Labante e a quel particolare fenomeno che, nel corso dei secoli, ha creato le omonime grotte.
INFORMAZIONI UTILI: DOVE PARCHEGGIARE, ORARI DI APERTURA E ACCESSIBILITA’
IL PARCHEGGIO
E’ disponibile un parcheggio gratuito, proprio di fronte alla strada che conduce alle Grotte. Purtroppo non ha una grande capienza e, soprattutto nei fine settimana primaverili ed estivi, quello del parcheggio potrebbe essere un problema. Le macchine vengono spesso parcheggiate sul ciglio della strada rallentando notevolmente il traffico in prossimità del sito.
ORARI E ACCESSIBILITA’
Il sito è sempre aperto ai visitatori, non è pertanto sottoposto a giornate di chiusura né al rispetto di orari di apertura. Le grotte così come la cascata sono inoltre completamente gratuite: non va pagato alcun ticket, anche se l’interno delle grotte non è accessibile al pubblico, se non in minima parte. Vi segnaliamo che non è possibile fare il bagno nelle pozze d’acqua create dalla cascata.
Il sito è raggiungibile senza grosse difficoltà anche da portatori di Handicap e bambini: le Grotte e la Cascata si trovano infatti a un centinaio di metri dal parcheggio e la strada, anche se piuttosto ripida, è asfaltata.
LA VISITA, COSA SI PUO’ FARE A LABANTE?
La visita alle Grotte non richiede più di una mezz’ora: i tratti aperti sono davvero brevi.
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ADDENTRARSI NELLE GROTTE
La parte alla destra della cascata è sicuramente la più suggestiva: dall’alto l’acqua sgorga in un laghetto d’acqua limpida. Attraverso un ponticello in legno è possibile addentrarsi per un brevissimo tratto nella grotta: il cunicolo, dopo pochi passi, è però chiuso da un cancello.
La parte delle grotte alla sinistra della cascata suscita sicuramente meno stupore. E’ ancora riconoscibile una ex cava di travertino a cielo aperto, ormai in disuso da decenni. E’ qui possibile entrare nella grotta, attraverso un piccolo pertugio e percorrere un tratto in piena sicurezza, grazie alle funi e ai supporti installati per aiutare a salire sui tre livelli della grotta raggiungibili. Purtroppo anche qui alcuni cunicoli, che avrebbero consentito di penetrare maggiormente all’interno delle grotte, sono chiusi.
ZONA ATTREZZATA
Vale sicuramente la pena concedersi del tempo per ammirare la cascata e gli splendidi giochi d’acqua che crea nella sua caduta al suolo.
La zona adiacente alla cascata è attrezzata con un paio di tavolini di legno e panchine, che ne fanno un ottimo luogo per un pic-nic! E’ probabile che nel periodo estivo, coincidente con un maggior afflusso di visitatori, sia aperto il chioschetto vicino alle grotte, che al momento della nostra visita (forse anche causa emergenza Covid-19), era chiuso: noi siamo andati a fine maggio.
PERCORSI DI TREKKING VICINO ALLE GROTTE E ALLA CASCATA
Dalla Grotta, e più in generale dalla zona di San Cristoforo di Labante e Castel D’Aiano, partono alcuni bellissimi percorsi CAI.
Tutti quelli che vi segnaliamo, iniziano dal sentiero CAI 166, il cui inizio è posto qualche metro sotto la cascata di Labante.
Trekking sull’APPENNINO BOLOGNESE
Cascate del Dardagna e Corno alle Scale
IL “SENTIERO DELLE TANE”
Si tratta del sentiero più conosciuto e percorso della zona di San Cristoforo di Labante.
Questo sentiero è lungo 11 Km e richiede quasi 5 ore per essere percorso, anche considerando che alcune salite sono impervie.
Come già indicato, il percorso inizia seguendo il Segnavia CAI 166, fino a raggiungere il sentiero 152/A seguendo l’indicazione “Le Tane”: si tratta delle Tane di Paroletto, che nel corso della seconda guerra mondiale hanno costituito rifugio e riparo per gli abitanti della zona.
Proseguendo il percorso si arriva fino ad una serie di particolari formazioni rocciose conosciute come “Monoliti“, ci troviamo ora in località Serretti. Grazie ad alcune scalette in corda è possibile salire su alcune di queste formazioni rocciose e godere di uno splendido panorama.
Il sentiero 152 ci riporta infine al punto di partenza: ovvero alle Grotte di Labante
ALTRI SENTIERI CHE INIZIANO A LABANTE
- Per i meno allenati: seguendo il Segnavia CAI 166 e successivamente il sentiero contraddistinto dal Segnavia CAI 162, si può compiere un bel giro “ad anello” al di là del fiume Aneva. Il secondo attraversamento richiede di effettuare un guado del fiume, in quanto il ponticello che congiungeva le due sponde è crollato. La durata di questo giro è di circa un’oretta e mezza, si tratta di una camminata poco impegnativa, ma suggestiva.
- Se siete un po’ più allenati, vi consigliamo di percorrere il sentiero che vi condurrà fino alle Cascate dell’Aneva. Il percorso è leggermente più lungo: si superano le due ore di camminata, per una lunghezza di quasi 7 Km. Il percorso inizia seguendo il sentiero identificato dal Segnavia CAI 166 e prosegue per la località Torre di Nerone. Successivamente bisogna seguire il sentiero CAI 182 per la località Libarga, si superano così il Mulino di Tinazzolo e le cascate cascate dell’Aneva.
Imboccando il sentiero CAI 158/A si ritorna al punto di partenza, alle Grotte di Labante.
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Grazie