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Avete mai pensato ad una vita trascorsa quasi completamente sull’acqua?! In Myanmar, sul Lago Inle, da secoli questo avviene!

Gli Intha, ovvero “figli del lago” sono la principale etnia che vive sul lago Inle….
Letteralmente “sul lago”: vivono in villaggi di palafitte di legno costruite sulle sponde del lago e si dedicano per lo più alla pesca.

I PESCATORI INTHA DEL LAGO INLE

Ed ecco una prima particolarità: il modo di remare dei pescatori Intha!!

I pescatori del lago Inle stanno infatti in piedi sulla prua della barca (si tratta di piccole e sottili imbarcazioni di legno) in equilibrio su un piede solo, mentre con l’altro fanno forza sul solo lungo remo che usano e che manovrano proprio grazie alla loro gamba.

Il motivo di questo strambo modo di remare è dovuto alla presenza, nel lago, dei giacinti d’acqua: piante, le cui radici rischierebbero di intrappolare i remi e i motori delle barche (il motore della barca su cui eravamo è rimasto impigliato in questo groviglio di piante e non è stato semplice districarsi!).

GLI ORTI GALLEGGIANTI SUL LAGO INLE

Ma non si può vivere di solo pesce… ed eccoci a parlarvi di una  seconda particolarità: gli orti galleggianti!!

Gli Intha hanno infatti ideato una tecnica per coltivare sul lago: gli orti galleggianti sono una delle più incredibili attrazioni del lago Inle. Che poi, diciamolo, per noi sono attrazioni, per gli abitanti del lago si tratta di normale routine, della loro quotidianità!

Gli Intha hanno usato a loro vantaggio i giacinti d’acqua: hanno sfruttato il fatto che queste piante intrappolano detriti e banchi di terra, hanno reso le “zolle” così create più fertili aggiungendo strati di fango. Poi, per evitare che andassero alla deriva nel lago, le hanno bloccate con alti pali di bambù conficcati al suolo. Et voilà: ecco creato l’incredibile sistema degli orti galleggianti.

Oltre a queste affascinanti e particolari tecniche, ciò che ci ha riempito gli occhi è stato vedere come tutta la vita di queste persone ruoti attorno al lago e ai suoi canali.
E’ al lago che ci si lava, che si sciacquano le stoviglie, è qui che i bambini per ristorarsi dal caldo afoso, giocano. Ed è naturalmente il lago, con i suoi canali, la più rapida, economica ed usata via di comunicazione. Capita spesso di vedere le piccole barche in legno, piene di sacchi di verdura o di qualunque altra cosa sia necessario trasportare altrove!

COSA VEDERE SUL LAGO INLE

Una gita in barca è un must, per vivere appieno il lago. Non è necessario organizzare un vero e proprio tour presso l’albergo in cui siete o presso le numerose agenzie di viaggio, basta chiedere direttamente ai barcaioli: sono attrezzati esattamente come dei veri tour operator, con tanto di mappa da mostrarvi con i luoghi di interesse turistico!

IL VILLAGGIO DI INTHEIN

Il villaggio si raggiunge in una quarantina di minuti di navigazione sugli stretti canali che si snodano attorno al lago. Le maggiori attrazioni di questo villaggio sono il Nyaung Ohak e la Swe Inn Thein Paya: entrambe uno spettacolo unico!

La Swe Inn Thein Paya è situata in cima ad una collina, su cui sorgono gli oltre 1000 zedi che circondano la Pagoda.
Questi stupa sono tutti diversi: alcuni in rovina, altri restaurati, ce ne sono di più e meno alti, di bianchi e di rosati….
E’ uno spettacolo perdersi e lasciarsi trascinare dalle campanelline, poste sulla loro sommità che mosse dal vento regalano un tintinnio davvero rasserenante, quasi un sussurro divino!

Scendendo dalla collina, subito dietro al villaggio, si incontrano gli stupa in rovina di Nyaung Ohak… prendetevi una ventina di minuti per visitare anche questi: meritano!!

CONSIGLI DI VIAGGIO

Raggiungere la Swe Inn Thein Paya a piedi, sotto al sole, potrebbe scoraggiarvi, ma tranquilli: potete farvi portare in scooter o in auto, se il caldo vi avesse tolto la voglia di camminare!!

IL MONASTERO BUDDISTA DINGA HPE KYAUNG

Si tratta di un bellissimo monastero in teak, famoso per i gatti che vi abitano.
In passato i monaci, per passatempo, li addestravano a saltare dentro cerchi in metallo e proprio questi gatti hanno reso noto il monastero! Onestamente non abbiamo visto nulla di tutto ciò, a dispetto di quanto indicato anche sulla guida… i parecchi gatti in cui ci siamo imbattuti erano mollemente sdraiati all’ombra!

VEDERE L’ ALBA E IL TRAMONTO

Cercate di trovarvi in barca all’alba e al tramonto… La quiete dell’alba sul lago Inle è uno spettacolo magnifico, come lo sono i colori caldi del tramonto a fare da sfondo ai pescatori “acrobati”.

I MERCATI GALLEGGIANTI

Naturalmente un giro in barca vicino agli orti galleggianti è uno spettacolo da non perdere.

Da non perdere anche i mercati galleggianti. Tenete in considerazione che si tratta di mercati itineranti: 5 villaggi ospitano ogni 5 giorni, a rotazione, un mercato, in alcuni casi allestito sull’acqua.
Prestate attenzione perché molti sono ormai svilii  a mera attrazione per turisti, come è capitato al mercato galleggiante di Ywama: evitatelo!

IL LAGO SANKAR

Se avete tempo, vi consigliamo di spingervi fino al lago Sankar, collegato al lago Inle da un canale attorniato da palafitte e orti galleggianti. Si tratta di una meta ancora fuori dai circuiti turistici e offre la genuinità che, per colpa dei tanti turisti, il lago Inle rischia di perdere.

I VILLAGGI ATTORNO AL LAGO

Sono molti e caratteristici i i villaggi che sorgono attorno al lago. Alcuni hanno dei fiori all’occhiello: il Phaw Khone ad esempio è famoso per i laboratori tessili, mentre nel villaggio di Nampan si trovano varie fabbriche di sigari. Non mancano naturalmente villaggi in cui farsi fotografare con “Donne Giraffa”…. onestamente: evitate!

Piuttosto visitate questi villaggi a bordo della vostra imbarcazione. Girate per gli stretti canali e ammirate l’architettura delle case in teak, assaporando il profumo del lago e spiando la vita che gli abitanti conducono sulla sua riva.

Se vi trovate al Lago Inle non potete non organizzare un’escursione agli stupa di Kakku…. ma di questo vi parlerò in un altro post!!!

Author

Nella vita lavoro in un istituto di credito ma la mia vera passione è viaggiare. Soffro di mal d'Asia, amo la parte orientale del mondo e sono una visitatrice compulsiva di Chiese. Qui racconto le emozioni dei miei viaggi, quelle che mi fanno sorridere ogni giorno.

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