Grazie a Gabri e Marty di Spignattando Blog abbiamo avuto la possibilità di passare una domenica tipicamente lombarda.
I nostri amici ci hanno infatti portato in una location d’eccezione (di cui forse avrete già sentito parlare) per un pranzo davvero squisito e poi all‘Abbazia di Morimondo, una delle più belle della zona.
Curiosi? Vi portiamo con noi!
LA CASCINA IN LOMBARDIA
Ogni regione si sa ha le sue tradizioni.
Noi, da emiliano romagnole, sappiamo che il pranzo della domenica è in trattoria. Magari in quelle di una volta con la sfoglina che ancora tira la pasta a mano per fare i tortellini. In Lombardia, regione che lo ammettiamo conosciamo ancora poco, la location che più esprime la tipicità è sicuramente quella della cascina.
Di cascine ne esistono un mucchio, disseminate per tutto il territorio lombardo e ognuna conserva le sue caratteristiche di antica fattoria, con animali e prodotti agricoli rigorosamente fatti in loco. Tra stalle, fienili, caseifici e granai si sviluppa infatti la vita che era quella dei contadini di una volta.
Oggi molte di queste cascine sono state ristrutturate. Mantengono in parte la loro funzione ma con un tocco di modernità e l’apertura ad aspetti legati alla nuova idea di ristorazione. Insomma, tanti paroloni per dire che oggi molte cascine ospitano luoghi molto eleganti, adatti ad ospitare matrimoni o per weekend di relax. I fienili sono stati trasformati in SPA, i granai sono stati aperti e addobbati a festa. L’aia è stata pulita e decorata per eventi e le zone dove si viveva in passato, trasformate in stanze b&b.
CASCINA CAREMMA: IL MIGLIOR RISTORANTE VICINO ALL’ABBAZIA DI MORIMONDO
Vi suona familiare questo nome? Gabriele e Martina ci hanno portato in un posto veramente VIP!
La Cascina Caremma è uno dei più begli esempi di ristrutturazione consapevole di una cascina classica, dove passare momenti a contatto con la natura e gli animali, godendo allo stesso tempo di uno spazio ben conservato e dotato di ogni confort.
Il nome può risultare familiare: questa è stata una delle location che hanno partecipato al programma 4 ristoranti,
di Alessandro Borghese.
Entrando si viene subito accolti dagli animali: bovini, ovini e maiali davvero ben tenuti e allevati secondo metodi puramente Biologici. L’azienda, oltre agli animali, ha anche un laboratorio dove i salumi vengono trasformati secondo tecniche antiche risalenti all’800. Ci sono anche svariati campi agricoli che si alternano ai filari di un vigneto autoctono.
La struttura è spettacolare. Un edificio con ampie vetrate che guardano verso i campi arati è stato adibito a centro benessere e SPA. Non abbiamo voluto curiosare da vicino per dare privacy a chi si trovava all’interno, ma abbiamo capito che passare li qualche ora dev’essere magnifico e altamente rigenerante.
Le restanti zone che circondano il cortile centrale tipico ospitano sale riunioni, alcune camere e un elegante ristorante. Qui viene servito un menu alla carta particolarmente interessante.
Gabri e Marti hanno pensato per noi un pranzo un po’ più leggero, viste le numerose puntate culinarie della giornata precedente a Milano. Hanno scelto il bistrot che offre una selezione più easy del menu alla carta del ristorante.
Che dire del pranzo… tutto ottimo!
Abbiamo potuto assaggiare un vero risotto allo zafferano fatto ad arte, una selezione di salumi squisiti ed un pane fatto in casa con farine integrali pregiate.
I sapori ci hanno portato ad acquistare qualcosa allo spaccio: uno dei loro salami più stagionati e due tipologie diverse di formaggi.
LA STORIA DEL GORGONZOLA
Questa è la terra del famosissimo formaggio molle! Lo “Zola“, come giustamente viene chiamato dai milanesi, è tipico di queste parti e la leggenda, che ci ha raccontato Gabriele, è davvero carina.
Pare che un fattore, del paese di Gorgonzola, avesse lavorato duramente per produrre il formaggio richiesto dal suo padrone. La notte però, stanco dal tanto lavoro, si era concesso qualche bicchiere di vino di troppo e aveva cercato la compagnia di una bella donna. Dimenticatosi così del formaggio, che attendeva di essere portato dal padrone, il fattore perse parecchio tempo a correr dietro ai divertimenti. Ritornato a casa si accorse della muffa che aveva ormai aggredito tutta la forma e disperato tentò la sorte assaggiandone un pezzettino. Resosi conto che il sapore non era niente male lo presentò al padrone come un nuovo prodotto di sua invenzione, prendendosi numerosi apprezzamenti.
Come soluzione di un errore nacque così uno dei formaggi più buoni d’Italia, chiamato Gorgonzola proprio in onore del paese di origine del suo inventore.
COME ARRIVARE AL BORGO DI MORIMONDO
A pochi km dalla zona della Cascina Caremma si trova uno dei luoghi che attraggono di più i “visitatori della domenica”. Sto parlando di una delle abbazie cistercensi più belle della zona: l’Abbazia di Morimondo.
Insieme all’Abbazia di Chiaravalle, forse la più celebre, e quella di Mirasole, essa fa parte del progetto Strade delle Abbazie voluto nel 2013 dal comune di Milano.
Inutile dire che quando Giorgia ha sentito parlare di una strada che collega tutte queste chiese, i suoi occhi hanno iniziato a brillare e la giornata ha preso una piega ancora più affascinante.
Il borgo di Morimondo, oltre all’Abbazia, è davvero molto carino da girare a piedi. Graziose villette con giardini ben curati accompagnano i visitatori verso la parte centrale occupata dalla grandiosa chiesa, dietro la quale si estendono immensi campi coltivati, ancora di proprietà della Chiesa.
I monaci abbandonarono l’Abbazia alla fine del 1700, come conseguenza dei venti della Rivoluzione Francese d’oltralpe e da quel momento venne passata a varie diocesi cattoliche.
STORIA DELL’ABBAZIA DI MORIMONDO
Lo stile esterno, sobrio con mattoni a vista, è mantenuto anche all’interno in segno della grande austerità legata a quest’ordine monastico. I cistercensi ebbero origine in Francia all’inizio dell’anno 1000, propriamente a Cîteaux in Borgogna. La loro finalità era far ritornare gli uomini della Chiesa al rispetto delle regole benedettine e al lavoro manuale.
La maniera di costruzione dell’edificio è chiaramente ispirata alle leggi essenziali della loro vita monastica. Una divisione degli spazi nelle sezioni necessarie alla vita quotidiana: la sala capitolare per le riunioni, il chiostro per la preghiera, il refettorio per i pasti e le camere per la notte. Bellissimo il coro ligneo, mantenuto dietro l’altare, questa volta di stampo rinascimentale e risalente al 1500.
L’abbazia è visitabile ogni giorno della settimana e gli orari potete trovarli qui
Cosa dire se non che questa domenica è stato il fantastico coronamento di un weekend unico, passato in compagnia di persone favolose che non vediamo l’ora di rivedere!
Loro a Bologna ci sono già venuti, ma noi li abbiamo invitati di nuovo per un giro un po’ diverso, fuori dal solito percorso che gli abbiamo già proposto. Saremo all’altezza di questo favoloso weekend in Lombardia?
2 Comments
ma lo sai che ce l’ho qui vicino a casa e non ci sono mai andata? devo rimediare
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