Oggi vi svelo una curiosità su una delle icone di Bologna! Non sono i tortellini, non si tratta delle due Torri ma…. Della fontana del Nettuno! La bellissima fontana cinquecentesca con la statua bronzea del Giambologna che domina una delle piazze più belle d’Italia!
LA FONTANA DEL NETTUNO
Il Nettuno fu progettato e realizzato nella seconda metà del 1500 da Tommaso Laureti, che oltre a ideare la Fontana dal punto di vista stilistico, dovette ideare una soluzione per un problema non da poco: l’approvvigionamento idrico della fontana stessa.
Chi conosce Bologna sa che sotto la città scorrono diversi fiumi. Naturalmente era così anche nel ‘500, ma a quell’epoca esisteva un problema in più rispetto ad oggi: quello della pulizia delle acque.
Vi immaginate una bellissima fontana da cui esce una poltiglia scura? No, bisognava trovare una soluzione!
LA RACCOLTA DELLE ACQUE: I BAGNI DI MARIO
Tommaso Laureti cominciò a guardarsi attorno e posò la sua attenzione su due dei colli che cingono Bologna. Da uno di questi scaturiva una sorgente (la fonte Remonda), che Laureti sfruttò, incanalando l’acqua verso la fontana. Ma quest’acqua non era sufficiente e Laureti dovette volgere la sua attenzione all’altro colle, situato proprio di fronte al primo e….. creare un sistema di raccolta delle acque davvero incredibile!
Ecco lo scopo della Conserva di Valverde, quella che i bolognesi conoscono come “Bagni di Mario”.
Questo divenne il nome usato nel coso dell’800 quando la Conserva fu erroneamente creduta un centro termale di epoca romanica! Effettivamente l’interno è talmente bello che si fatica a credere che fosse una semplice cisterna per la raccolta delle acque!
Noi l’abbiamo visitata!!
L’INTERNO DEI BAGNI DI MARIO
La Conserva, sprofondata nel cuore del colle dell’Osservanza, è strutturata su due livelli.
Solo il livello superiore è visitabile. E’ occupato da un grande vano ottagonale, il cui perimetro ospita le vasche di raccolta e decantazione (si tratta del sistema per depurare le acque) da cui si dipanano quattro “tunnel”: i condotti che raccoglievano l’acqua che filtrava dal terreno spugnoso del colle dell’Osservanza.
Naturalmente questi tunnel, lunghi alcune centinaia di metri, sono percorribili!
Scendendo qualche gradino, dal vano ottagonale centrale si raggiunge la “cisternetta”: un altro vano sempre ottagonale ma di dimensioni più piccole, dove le acque decantavano ancora prima di continuare la loro corsa verso il livello inferiore.
Il livello inferiore non è altro che un cunicolo che avrebbe portato le acque raccolte dalla Conserva di Valverde ad unirsi a quelle della Fonte Remonda e da qui a correre insieme verso la fontana del Nettuno. Con un sistema di tubazioni e cunicoli sotterranei lungo quasi due chilometri e ancora oggi esistente, anche se non più usato dal 1811.
COME VISITARE I BAGNI DI MARIO
Naturalmente l’ingresso e la visita alla Conserva di Valverde non sono liberi. Alcune associazioni culturali e tour operator organizzano al suo interno visite guidate di gruppo, della durata di circa un’ora. Il prezzo si aggira attorno a Euro 25,00
Noi ci siamo affidati ad “I Love Emilia Romagna”. Naturalmente è necessario effettuare una prenotazione: i posti sono limitati.
La Conserva di Valverde, si trova in via Bagni di Mario 10, ad una quindicina di minuti di cammino dal centro di Bologna.
Si tratta di una cisterna scavata nel terreno, pertanto, seppure l’esterno sia raggiungibile e visibile autonomamente, non è di alcun interesse.