Oggi vogliamo parlarvi di un posticino qui a Bologna che ormai ci è entrato nel cuore..
Non lo voglio chiamare semplicemente ristorante, perché passare una serata al Pars significa immergersi completamente nella cultura persiano-iraniana.
Assaporare i gusti speziati e le carni tenerissime dei piatti consigliati. Attendere l’ordinazione guardando i bellissimi oggetti appesi alle pareti: gioielli, quadri e piatti provenienti direttamente dalla casa della famiglia in Persia. Farsi consigliare dalla proprietaria Sohyla, una donna di grande eleganza e raffinatezza, come assaporare al meglio i piatti: perché la carne non si deve tagliare con il coltello e perché invece della forchetta in Persia si usa il cucchiaio…
Un vero viaggio senza bagaglio in un paese lontano, per conoscere tradizioni antichissime e sapori non convenzionali.
La famiglia che lo gestisce è meravigliosa.
Lo chef, che fa uscire deliziosi piatti, sia per il gusto che per la presentazione, dalla cucina.
In sala la proprietaria, Sohyla è il vero cuore di questa attività: ci accoglie sempre come amici invece che come clienti e ci accompagna durante la serata con racconti del suo paese e delle sue esperienze.
Carinissima Raha che, sulle orme della mamma e con la stessa delicatezza che le contraddistingue, consiglia e aiuta chiunque abbia qualche curiosità.
COSA MANGIARE IN UN RISTORANTE PERSIANO?
Noi abbiamo scelto per prima cosa un antipasto misto che permette l’assaggio di diverse specialità come salad olvieh (pollo con patate, piselli e uova), mirza ghasemi (melanzane affumicate con spezie persiane e uovo, buonissime!!), narghezi (spinaci con spezie) e dolmeh (foglie di vite).
Come piatti principali io sono ormai “abbonata” all’ albalu polou, coscia di pollo allo zafferano con mandorle e amarene su un letto di riso. Lo adoro! La consistenza delle mandore (che di solito non mi piacciono molto ma qui stanno benissimo) contrasta con la morbidezza della carne e la dolcezza delle amarene. Alternativamente c’è un piatto simile con la scorza d’arancia, il havij polou.
Ma qui il vero piatto forte sono le carni di montone e d’agnello. Vari piatti, distinti dalle diverse specialità di spiedi presenti, accompagnati sempre da riso (il chelou) e pomodoro alla brace.. Da provare!
Per finire il pezzo forte nei dolci è il gelato! Artigianale, fatto con la tecnica persiana… è un gelato alla rosa (e l’essenza di rosa si sente davvero) con pezzettini di pistacchio. Fresco e piacevolissimo come fine pasto assieme agli immancabili pistacchi, frutta secca che viene sempre portata prima del dessert.
Vietato alzarsi senza aver bevuto il tè persiano. Anche d’estate, è piacevole perché aiuta la digestione ed ha un sapore davvero poco invasivo… quindi non può non piacere. Servito in bicchierini di vetro sottile, richiama la sensazione di essere veramente in Oriente… per me un momento bellissimo!
Insomma questo posticino, appena fuori dalle mura della città, è come un’oasi di cultura: per chi ama, per chi conosce o per chi vorrebbe tanto visitare l’Iran e le sue meraviglie (come me…). Noi, per esempio, l’ultima volta abbiamo ricevuto tantissime informazioni per poter organizzare un viaggio, in questo paese che tanti reputano pericoloso e che invece, detto da chi ci proviene, è non solo sicuro ma molto ospitale e gioviale.
E’ un modo per passare una piacevole serata ma, ripeto, anche un’occasione di arricchimento culturale, grazie ai racconti di luoghi lontani e di tradizioni diverse dalle nostre.
Grazie Raha e Sohyla di averci accolto come delle care amiche!